Nuraghe Belveghile |
Ai piedi della collina di Cabu Abbas è situato il nuraghe Belveghile.E' formato da una torre, alta poco più di tre metri, appoggiata sulla roccia granitica. La torre continua con un bastione e un corridoio adiacente a due ambienti laterali che portano ad uno spiazzo davanti all'ingresso della torre. Lo scavo effettuato nel 1987 ha portato alla luce diversi reperti archeologici. |
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Nuraghe di Cabu Abbas e Rio Mulinu |
E' situato sul Monte Colbu dove domina il golfo e la piana di Olbia. La struttura si compone di una recinzione di 220 metri di circonferenza .Il nuraghe vero e proprio sorge all'interno dello spazio chiuso dalla muraglia ed è circondato da una struttura circolare di spessore variabile di circa 17 metri di diametro. |
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Tomba dei giganti di su Monte de s'Ape |
E' situata vicina alla collina dove sorge il Castello di Pedres. La tomba si presenta formata da un corpo principale rettangolare che racchiude al suo interno un corridoio con pavimentazione lastricata.In questo ambiente venivano collocate le ossa dei defunti dopo la scarnificazione dei corpi. | | | La realizzazione della tomba è probabilmente frutto di due diversi momenti che documentano l'evoluzione di questo tipo sepolcrale. Nell'eta' del bronzo antico fu realizzata una tomba a galleria che si conserva ancora oggi nel corridoio interno. |
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Successivamente tale tomba fu inglobata in una nuova struttura che è la vera tomba dei giganti quale oggi appare, con dimensioni di lunghezza di 28,30 metri che ne fanno il monumento di questo tipo, più grande della Sardegna. |
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Pozzo sacro nuragico di Sa Testa |
Percorrendo la strada che da Olbia porta verso Pittulongu sulla destra si potrà trovare il monumento nuragico di Sa testa .Esso si compone di quattro parti distinte: un cortile ampio di forma circolare, una scala, un atrio ed una camera a "tholos" che racchiude | | | la sorgente a sua volta sovrastata da un ambiente anch'esso a tholos ora parzialmente scomparso. E' presumibile, date le dimensioni, che si trattasse di un'area senza copertura forse usata per usi cerimoniali. La camera del pozzo è un vano conico con un diametro di base circolare da cui scaturisce l'acqua sorgiva. |
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Le mura puniche |
Le mura si trovano nell'area urbana di Olbia, tra via Torino e via Acquedotto, questa parte comprendeva il lato occidentale del circuito murario per difesa dell'entroterra e proseguiva in direzione verso la stazione ferroviaria fino al cimitero, purtroppo l'avanzare della città ha coperto quasi del tutto queste opere. |
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L'acquedotto romano |
Nel 238 avanti cristo la Città di Olbia cadde in potere dei Romani che provvidero di dotarla di quelle strutture urbane e architettoniche che caratterizzavano la vita pubblica in quel periodo. All'inizio del secondo secolo dopo cristo va posta la realizzazione delle Terme urbane, il cui approvvigionamento era garantito dall' acquedotto che riuniva l'acqua delle sorgenti di Cabu Abbas e la trasportava fino all'area urbana dopo un percorso di 3,5 KM. | | | In località Sa Rughittula, l'acquedotto acquistava dimensioni più ampie con una grande vasca di decantazione dell'acqua la cui volta a botte era provvista di sei fori per l'aerazione. Dopo gli interventi di sistemazione del sito archeologico l'acquedotto romano è uno dei pochi monumenti romani visitabili nel nord Sardegna. |
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Chiesa di San Simplicio |
Sicuramente l'area nella quale sorge la Chiesa è una delle più ricche testimonianze dell'Archeologia di Olbia.E' costruita in stile Romanico-Pisano, come molte altre della Sardegna, e riutilizza colonne e capitelli d'epoca precedente, anche romani, secondo un uso frequente nel medioevo. | | | L'interno è a tre navate, spartite da sette pilastri e cinque colonne di recupero da preesistenti monumenti con copertura della navata centrale a capriate lignee, e volta a botte nelle navatelle laterali in parte con l'utilizzo dei mattoni cotti. Addossata alle pareti si trova la raccolta lapidaria romana. |
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La parrocchiale di San Paolo |
La chiesa si trova nel centro di Olbia a due passi da Corso Umberto.La facciata, semplicissima di blocchi granitici a vista, dà su una scalinata anch'essa di granito aperta sulla piccola piazzetta Civita. Dai lati sporgono le cappelle: in particolare quelle del transetto costruito nel 1939 che ha fatto assumere alla chiesa l'aspetto a croce. | | | La Cupola e il campanile dominano i tetti del centro storico. Il campanile è di granito a vista mentre la cupola è rivestita di maioliche policrome. L'interno della chiesa è semplice intonacato di bianco, ad una navata con tre cappelle laterali per parte. |
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Il castello di Pedres |
Il monumento raggiungibile percorrendo una breve stradina che si imbocca dalla strada per Loiri, risale ad età giudicale. In età medievale una serie di strutture fortificate, sorte per lo più in posizioni strategiche o su alture dominanti, garantiva il controllo del territorio di Olbia, | | | le torri di Santa Lucia e di Sa istrana, le fortificazioni di sa paulazza e dell'isola di Molara e meglio visibile appunto il Castello di Pedres che a tutt'oggi caratterizza la linea d'orizzonte dell'agro di Olbia. |
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Fattoria Romana |
A qualche km da Olbia sulla strada per Loiri si può visitare uno degli ultimi ritrovamenti dell'agro di Olbia, la fattoria romana d'età repubblicana, risalente alla seconda metà del II secolo a.C. Il ritrovamento di un blocco di granito decorato a rilievo con il simbolo della dea Tanit ed ora custodito al museo Archeologico di Sassari indica l'esistenza della tradizioni puniche in piena età romana. | |
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